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L'Agenzia Fotografica Luisa Ricciarini

 

Splendide immagini ad altissima risoluzione, colori luminosi e dettagli magnifici: i contenuti dell'Agenzia Fotografica Luisa Ricciarini sono ora disponibili attraverso Bridgeman Images. Abbiamo fatto alcune domande alla fondatrice dell’agenzia:

 

Luisa Ricciarini, fondatrice dell'omonima agenzia fotografica / foto © Max Mandel

 

Quando e come nasce l’agenzia fotografica Luisa Ricciarini?

Nel 1970, dopo una lunga esperienza presso una casa editrice, decisi che era arrivato il momento di muovermi autonomamente nel mondo editoriale. La mia agenzia nacque inizialmente per le ricerche iconografiche e la casa editrice che avevo lasciato fu il mio primo grande “cliente”.

 

Candeliere in bronzo Dore disegno di Victor Paillard (1805-1886). Appartamenti di Maria Brignole Sale (Brignole-Sale) De Ferrari, Duchessa de Galliera (1811-1888), i mobili provengono dall'Hotel Matignon, la sua residenza parigina. Palazzo Rosso, Genes / © Luisa Ricciarini / Leemage / Bridgeman Images

 

Mi vennero affidate le ricerche di immagini per libri ed enciclopedie e, poiché dovevo – naturalmente – indicare dove reperire le illustrazioni, decisi che avrei potuto fornirle direttamente. Grazie al mio lavoro precedente come iconografa, conoscevo un gran numero di fotografi che furono molto contenti di farsi rappresentare da me. Ero quindi in grado di offrire la confezione completa di un libro illustrato. Erano i bei tempi in cui si lavorava gomito a gomito con l’autore del volume, tempi in cui imparai e studiai tante cose: dalla biologia alla botanica e alla geografia economica. Inizialmente il mio archivio era principalmente formato da fotografie inerenti le scienze naturali (fui incaricata da editori francesi di illustrare intere enciclopedie su questo tema). Poi conobbi grandi fotografi d’arte e l’agenzia prese una piega più “artistica”.

 

La primavera (Dettaglio) - Zephyr sequestra Chloris (Flora), Sandro Botticelli (1445-1510) 1477-1478 / Firenze, Galleria degli Uffizi / © Luisa Ricciarini / Leemage / Bridgeman Images

 

Se dovessi descrivere il tuo archivio in una frase, quale sarebbe?

Tanta passione, tanto studio e un bel po’ di fatica.
 

Ricordi qual è la prima immagine che hai dato in licenza?


Se non ricordo male fu una fotografia al microscopio di una Drosofila (moscerino della frutta), insetto studiato dai biologi per ricerche sulla genetica. Era richiesta per la copertina di un libro di scienze. Un insetto, dunque, fu il mio primo exploit.

 

Testa di Poseidone (o Zeus) - scultura in bronzo, di Kalamis (480-460 a.C.) V sec. BC, trovato nel mare di Capo Artemision - Museo Archeologico Nazionale, Atene, Grecia / © Luisa Ricciarini / Leemage / Bridgeman Images

 

Qual è la foto nell’archivio che è stato più difficile scattare e perché?


Sicuramente la più difficile non fu una singola foto, ma un servizio che realizzai al seguito della spedizione del grande vulcanologo Hauroun Tazieff (“Poeta del fuoco”, come lo definì Jean Cocteau). Era il 1967 o ’68 in occasione di una delle tante eruzioni dell’Etna. Partimmo di notte; i vulcanologi completamente bardati di tute ignifughe; bardata anch’io, ma avevo bisogno di occhi e mani liberi per fotografare. Per farla breve, fu un’esperienza fotografica molto calda al punto che temetti, oltretutto, che le pellicole si sciogliessero. La buona Kodak resistette…e anch’io. Le mie compagne di avventura furono una Leica e una Zenza Bronica 6x6.

 

Manoscritto De Bello Gallico, Commenti sulla guerra dei Galli di Giulio Cesare (100-44 a.C.) (ms. 541) Blazon dell'umanista Niccolo Tranchedini, proprietario del manoscritto. sec. XIV Biblioteca Riccardiana Napoli / © Luisa Ricciarini / Leemage / Bridgeman Images

 

C’è una foto dell’archivio alla quale sei particolarmente affezionata?
 

Questa è la domanda da un milione di dollari. D’istinto direi La Flagellazione di Cristo del Caravaggio a Capodimonte. Ma dove mettere quell’altra scenografica Flagellazione di Piero della Francesca a Urbino? Però non potrò mai dimenticare l’effetto svenimento che mi provocò la vista della Deposizione del Rosso Fiorentino a Volterra. Opportunamente. davanti al grande quadro. c’è una panca sulla quale si può andare in deliquio senza cascare in terra. Conoscevo l’opera dai libri, naturalmente, ma trovarsela di fronte fa un certo effetto. Il tratto modernissimo, esasperato, rabbioso e doloroso dei personaggi mi prese il cuore. Per non parlare dei colori… E Matisse dove lo mettiamo? E Picasso? Insomma, non so scegliere.

 

La deposizione, (dipinto intero e dettagli) Rosso Fiorentino (1494-1540) / Volterra, Pinacoteca Italia / © Luisa Ricciarini / Leemage / Bridgeman Images


Com’è cambiato il ruolo dell’agenzia fotografica da quando hai iniziato ad oggi?


Per dirla in poche parole: mi manca la ricerca iconografica. Forse è tutto più facile; l’utente sceglie un’immagine e tu spedisci l’alta definizione. Ma c’è davvero molto meno gusto...

 

Chimaera di Arezzo o la Chimaera ferita da Bellerofonte (particolare della testa) - Scultura in bronzo, arte etrusca, 380-360 a.C. - Museo Archeologico, Firenze, Italia / © Luisa Ricciarini / Leemage / Bridgeman Images

 

Le immagini dell'Agenzia Fotografica Luisa Ricciarini sono ora disponibili per la riproduzione attraverso Bridgeman Images. Contattateci per ulteriori informazioni.

 

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