Published 29/01/2020
Nella città di Ravenna, tra 13 e il 14 settembre 1321, muore il grande poeta fiorentino Dante Alighieri.
Uomo erudito ed estremamente legato al suo tempo, è autore di versi e poemi, col tempo divenuti immortali, che gli hanno permesso di essere riconosciuto dalle generazioni future come uno dei padri della lingua italiana.
Nasce a Firenze nel 1265, intorno agli anni 80 del 1200 incontra i poeti fiorentini Guido Cavalcanti e Lapo Gianni, fondatori del Dolce Stil Novo, ed entra successivamente nella loro cerchia.
Tra il 1292 e il 1294 scrive la Vita Nova, racconto autobiografico incentrato sul rapporto tra Dante e la “donna angelo” Beatrice Portinari.
Molto vicino alla vita politica del tempo, il sommo poeta appartiene alla fazione bianca dei Guelfi, che pur essendo legati ai dogmi della Chiesa cattolica, non accettano le ingerenze del Papa negli interessi della Repubblica Fiorentina.
Nel 1300 assume l’importante carica politica di Priore delle Arti nella sua amata città natale.
Poco tempo dopo i Guelfi Neri, fazione opposta e rivale a quella di Dante, conquistano Firenze grazie all’appoggio di Papa Bonifacio VIII, delle forze francesi e Carlo di Valois. Nel 1302 Dante viene esiliato da Firenze dove non farà mai piú ritorno.
Durante questo oscuro periodo scrive la celebre Commedia, universalmente conosciuta come La Divina Commedia, riuscendo con estrema sapienza e abilità a rendere tangibili il gelo dell’Inferno, le penitenze del Purgatorio, le luci e le stelle del Paradiso, raccontando al mondo le vicende e le ombre del suo contemporaneo.
Altre selezioni importanti:
La Divina Commedia illustrata da Gustave Doré
La Divina Commedia illustrata da Salvador Dalí
La Divina Commedia illustrata da William Blake