Published 30/10/2018
L’Islam (“sottomissione a Dio”), così come l’ebraismo e il cristianesimo, è una religione monoteista, fondata dal profeta Maometto nel VII secolo. A quel tempo, gli arabi erano un complesso di popolazioni di stirpe semita, per lo più nomadi, dedite al commercio e alla pastorizia. Dal punto di vista religioso essi avevano assimilato elementi dal giudaismo e dal cristianesimo, ma erano sostanzialmente politeisti e tra le divinità emergeva uno spirito supremo chiamato Allah, “il Dio”.
Maometto, rimasto orfano di entrambi i genitori e allevato dal nonno e poi dallo zio, attraversò una profonda crisi religiosa durante la quale si interrogò su Dio e sulla natura, appartandosi spesso in ritiro. Nel 610, nel giorno 27 del mese di ramadan, ebbe la prima visione sul monte Hira. Secondo la tradizione, l'arcangelo Gabriele gli rivelò l’unicità di Allah, di cui Maometto divenne il portavoce (il Profeta).
Iniziò, quindi, la sua lotta contro il politeismo pagano, perseguito dagli avventori di La Mecca, a quel tempo nodo centrale per i traffici internazionali e sede di culto pagano. Fu quindi costretto ad abbandonare La Mecca per rifugiarsi nell’attuale Medina e tale trasferimento (egira), avvenuto il 16 luglio 622 d.C., costituisce l’inizio del computo cronologico islamico. Morì l’8 giugno 632, dopo essere entrato trionfante a La Mecca, aver distrutto gli idoli presenti nella Ka’ba e averla consacrata ad Allah.
La diffusione dell’islam fu affidata ai califfi e la successione divenne in seguito dinastica, prima con gli Omayyadi (661-750), poi con gli Abbasidi (750-1258) che si affermarono soprattutto in Spagna.
L'espansione musulmana verso la Francia fu contrastata nel 732 da Carlo Martello nella battaglia di Poitiers, mentre il predominio sul territorio spagnolo si arrestò nel 1492, quando Ferdinando II d’Aragona riconvertì interamente la nazione al cristianesimo.
