Published 27/09/2018
Gli Antichi Romani
La città di Roma vide la sua origine tra l’VIII e il VII sec. a.C., a seguito della fusione del villaggio del Palatino con quelli confinanti (Esquilino, Celio, Viminale, Quirinale, Capitolino) per difendersi dall’invasione etrusca.
Secondo la leggenda, Romolo, discendente di Enea, fondò Roma insieme al fratello Remo. Ma fu Romolo, il 21 aprile 753 a.C., a diventarne il primo re, dopo aver ucciso Remo.
Dalla Monarchia alla Repubblica
Dal VII sec. a.C. al 509 a.C: dopo Romolo, secondo la tradizione, altri sei re si succedettero al trono (gli ultimi tre di origine etrusca): Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, cacciato per il suo dispotismo arbitrario. A seguito della sua cacciata, nel 509 a.C., si iniziarono a gettare le basi per l’ordinamento repubblicano romano.
In poche centinaia di anni, la supremazia romana si estese a macchia d’olio grazie a un esercito ben addestrato e tecnologicamente all’avanguardia, ma soprattutto grazie agli apparati del governo, gestiti da un sistema che racchiudeva le tre forme politiche dell’antichità – monarchia, aristocrazia e democrazia.
Lightbox: Divinita’ Romane
Le guerre civili e la nascita dell’Impero
Il lasso di tempo compreso tra il tribunato di Tiberio Gracco (133 a.C.) e la battaglia di Azio (31 a.C.) viene definito il periodo delle guerre civili.
Roma passò, a livello amministrativo, da una repubblica aristocratica a un governo imperiale, con il Senato sottoposto all’autorità di un principe.
E fu proprio in questo periodo che Roma si espanse maggiormente, grazie a personalità come Gneo Pompeo Magno e Cesare.
Se, in un primo momento, le lotte intestine coinvolsero soltanto gruppi ristretti, a partire dal I secolo d.C. le conflittualità tra fazioni sfociarono in vere e proprie guerre civili (è il periodo delle lotte tra Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla, Cesare e Pompeo, Marco Antonio e Ottaviano).
Lightbox: Roma Imperiale
Augusto e il principato
Il 2 settembre del 31 a.C., con la battaglia di Azio e la successiva concessione, da parte del Senato, di nominare Ottaviano Augusto, ebbe inizio il principato (governo del princeps, cioè di un «primo tra pari»).
Durante questo periodo, durato oltre due secoli e mezzo, l’Impero Romano venne governato quasi senza interruzione da quattro dinastie: i Giulio-Claudi (27 a.C.-68 d.C.: Ottaviano Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone); i Flavi (69-96: Vespasiano, Tito, Domiziano); gli imperatori adottivi e gli Antonini (96-192: Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodo); e infine i Severi.
Nel complesso, nonostante le numerosi insoddisfazioni interne, l’età del principato fu un periodo di crescita economica e sociale in tutte le province dell’Impero.
Lightbox: Gli Imperatori Romani
Dopo la dinastia dei Severi si aprì un periodo caratterizzato da una forte crisi economica, con una svalutazione dei prezzi che, in alcuni momenti, sembrò raggiungere i livelli di una vera e propria bancarotta.
Soltanto le riforme, iniziate da Diocleziano e portate avanti dal suo successore Costantino, riuscirono a porre fine a quella che viene definita la crisi del III secolo.
Sotto Costantino, in particolare, l’Impero accettò definitivamente il cristianesimo (affinché diventi la religione ufficiale dell’Impero Romano è necessario però attendere il regno di Teodosio il Grande).
Si tratta dell'inizio del declino per la storia romana, la cui fine sarà segnata nel 476 d.C. con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente.