Published 30/06/2021
Il 15 gennaio 2022 sarà il 400° anniversario della nascita di Molière.
Scopri di più sulla sua vita e le opere
Jean-Baptiste Poquelin, meglio conosciuto con il suo nome d'arte Molière, è stato un importante drammaturgo francese del XVII secolo. Oggi è considerato uno dei più grandi scrittori francesi di commedia. Opere come "L'École des Femmes", "Le Tartuffe ou L'Imposteur" e "Le Misanthrope ou l'Atrabilaire Amoureux" sono state regolarmente riproposte nei teatri contemporanei e tradotte in diverse lingue. Molière ha rivoluzionato la scena teatrale francese creando opere stravaganti, divertenti e drammatiche, aprendo così una nuova strada per il teatro francese. Il suo carattere carismatico e determinato gli permise di fare scelte rischiose e di fare ciò che gli riusciva bene: trattare argomenti quotidiani in modo serio e a volte irriverente.
Molière realizzò rapidamente di avere una vocazione per il teatro e la recitazione. Rinunciò molto presto all'idea di prendere il posto di suo padre, come tappezziere ordinario della casa del Re, e decise di creare una compagnia teatrale con l’amica Madeleine Béjart. A quel tempo il teatro non era molto popolare a Parigi e la città aveva già tre compagnie affermate. Per Molière e Béjart, che partivano da zero, era un'ardua missione. Nel giro di poco la troupe dell'Illustre-Théâtre fallì e si ritrovò sommersa dai debiti. Decisero allora di girare la Francia per finanziare il loro teatro a Parigi.
La personalità e la determinazione di Molière giocarono un ruolo determinante; dopo un decennio da girovago, lo scrittore tornò in città con nuove idee e una nuova visione del mondo.
Molière fu principalmente influenzato dalla Commedia dell'Arte. Tornato a Parigi, il re concesse alla compagnia di Molière il diritto di condividere il palco del Petit Bourbon con i Comédiens-Italiens. La convivenza durò per diversi anni e Molière approfittò di questa opportunità per assistere alle rappresentazioni e per studiare da vicino la recitazione italiana. Ispirato e affascinato dall'esagerazione drammatica di questo teatro, adottò lo stesso registro nelle sue opere e nella sua recitazione.
Durante tutta la sua vita, Molière soffrì di tisi, che lo portò ad avere degli attacchi di tosse incontrollabili e inaspettati. Così ogni volta che aveva un attacco di tosse durante uno spettacolo, lo esagerava, approfittando dell'effetto comico per far ridere il suo pubblico. Questo è aneddotico ma dimostra come Molière sapesse trasformare le situazioni più drammatiche in scene comiche, per il grande piacere del pubblico.
Oltre alla Commedia dell'Arte, Molière si ispirò all'antico teatro greco e romano. Era convinto che le antiche tradizioni fossero il fondamento del teatro, e quindi il compito del drammaturgo fosse quello di onorare i loro valori e adattarli alla contemporaneità.
Tuttavia Molière non raggiunse la fama fino al 24 ottobre 1685 quando, accompagnato da alcuni membri della sua compagnia, rappresentò “Nicomède” di Pierre Corneille su un palco improvvisato davanti a Luigi XIV e a suo fratello, Filippo Duca D'Orléans. Da allora in poi il fratello del re, che aveva apprezzato il loro spettacolo, invitò regolarmente Molière e la sua compagnia teatrale a esibirsi davanti a un pubblico prestigioso.
Luigi XIV, che era diventato scettico sugli adattamenti di Molière, incaricò Jean-Baptiste Lully di supervisionare la revisione di tutte le produzioni di Molière. Questi divenne uno degli amici più stretti di Molière. Col tempo, però, Molière si guadagnò la fiducia del re fino a diventarne un diretto interlocutore. Questa relazione privilegiata causò una forte gelosia tra gli altri gruppi teatrali e i membri della corte reale, poiché molti sostenevano che Luigi XIV favorisse Molière in molti modi. Tuttavia, Molière aveva un carattere forte e credeva fermamente nel suo lavoro, e la gelosia degli altri non lo influenzò ma, al contrario, lo spinse a lavorare ancora di più.
Nel 1662 presentò la sua opera più famosa "L'école des femmes" davanti al re. L'opera parla di un uomo che sceglie una bambina come moglie e la alleva perché sia completamente ignara del mondo che la circonda. I nemici di Molière, specialmente quelli della corte reale, sostennero che la commedia non solo fosse altamente immorale ma che fosse il lavoro di un altro drammaturgo. Invece di ritirare immediatamente la commedia per non macchiare ulteriormente la sua reputazione, Moliere scelse di scrivere una commedia intitolata "Critique de l'École des femmes" che trattava, in forma di commedia, gli assurdi argomenti che la gente aveva sull’originale. Furono reazioni come questa che distinsero Molière dagli altri drammaturghi dell'epoca e lo resero lo scrittore famoso che è oggi.
Verso la fine della sua vita, Molière diede alle stampe un'edizione delle sue opere più famose per lasciare un'eredità tangibile della propria opera. Tale edizione non fu disponibile fino a dieci anni dopo la sua morte, ma rimane uno dei documenti più importanti della storia del teatro.
Molière comprendeva la sua posizione nel mondo del teatro e aveva un'autostima sufficientemente alta da voler lasciare la sua impronta sulle generazioni future. Altri maestri coevi, soprattutto artisti visivi, capirono l'importanza di Molière. Artisti come Jean Baptiste Mauzaisse e Charles Le Brun dipinsero ritratti di Molière per celebrarne l’eredità, sia in pose tradizionali che in abiti di scena.
Oggi la sua eredità trova spazio sia nell'arte visiva che nel teatro contemporaneo.
Non ci riferiamo alla lingua francese come la lingua di Molière? Le sue opere sono un riferimento per la cultura e il teatro francese, hanno influenzato le generazioni successive e, ancora oggi, la scena teatrale contemporanea.
Prima di Molière, il teatro in Francia era più serio e tradizionale, la commedia e la satira dovevano essere offerte in modo molto sottile per essere accettate dal pubblico. Molière andò controcorrente e rivoluzionò il teatro in uno spazio dove la commedia, la danza e la musica servivano il realismo.
Molière fù un provocatore, un innovatore, un genio del dramma e un maestro della commedia. Senza il suo coraggio, forse, il teatro contemporaneo sarebbe ancora lo spazio serio che era una volta. Sono figure storiche come Molière che ci ricordano che ci vuole coraggio e determinazione per cambiare le tradizioni e far progredire la società, ma anche per far sì che la propria opera passi alla storia.
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